L’ipnoterapia è un processo mediante il quale aiutiamo le persone a utilizzare le loro associazioni mentali, ricordi e potenzialità vitali per raggiungere il proprio scopo terapeutico (Erickson e Rossi 1979).
L’ipnosi da molti considerata ancora una pratica misteriosa e quasi “magica”, è in realtà un efficace supporto terapeutico da utilizzarsi in numerose situazioni. L’efficacia terapeutica dell’ipnosi è strettamente connessa con la costruzione di una buona relazione tra terapeuta e cliente (rapport), fondata su solidi elementi di fiducia e collaborazione. L’ipnosi cognitiva è un particolare utilizzo dell’induzione e della trance ipnotica all’interno di una strategia terapeutica che tiene conto delle caratteristiche dello stile cognitivo della personalità del cliente (Aquilar F., 1998). La trance ipnotica è uno stato specifico della coscienza che si verifica spontaneamente, caratterizzata dall’abbassamento delle onde cerebrali tipiche della veglia (beta), a favore di onde cerebrali (delta e theta), rilevabili anche con un tracciato elettroencefalografico.
All’interno di un contesto esplicitamente dedicato all’ipnosi, il terapeuta accompagna intenzionalmente il paziente verso uno stato di trance ipnotica attraverso l’uso di particolari manovre verbali e para-verbali (induzione ipnotica). Il fine è quello di coadiuvare la messa in secondo piano dei processi mentali logico-razionali, a favore di una elaborazione emotivo-simbolica.
Schemi mentali e rigidi sistemi di credenze precedentemente appresi dall’individuo, che di norma non permettono di conoscere e di utilizzare al meglio le proprie abilità, durante la trance vengono sostituiti da nuove esperienze che aiutano a scoprire diversi modelli di funzionamento e nuove attribuzioni di significato agli eventi personali.