Disturbo Bipolare e disturbi correlati

La nosografia internazionale rappresentata dal Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association giunto alla sua quinta edizione (DSM-5, 2014), riporta i seguenti disturbi:
  • Disturbo bipolare I, caratterizzato da episodi maniacali, o ipomaniacali ed episodi di depressione maggiore
  • Disturbo bipolare II, caratterizzato da almeno un episodio ipomaniacale ed episodi di depressione maggiore
  • Disturbo ciclotimico, caratterizzato da sintomi ipomaniacali e sintomi depressivi per almeno due anni
  • Disturbo bipolare e disturbi correlati dovuti ad altra condizione medica
  • Disturbo bipolare e disturbi correlati indotto da sostanze/farmaci
  • Disturbo bipolare e disturbi correlati con o senza altra specificazione
Gli episodi maniacali si distinguono da una naturale euforia e dal buon umore, per la loro eccessività. In breve possiamo descrivere un episodio maniacale per la sua durata, almeno una settimana, nella quale la persona si sente “al settimo cielo” o molto irritabile per la maggior parte del giorno. Si accompagna un aumento dell’attività e dell’energia con marcata riduzione delle ore dedicate al sonno, agitazione e irrequietezza. E’ tipica in questa fase un’autostima ipertrofica, sentimenti di grandiosità che portano l’individuo a iniziare una serie di progetti sovrapposti pur non possedendo le conoscenze adatte al loro svolgimento. Nella relazione con gli altri si nota un comunicare pressante o accelerato, difficile da interrompere, senza riguardo per l’interlocutore. Spesso l’eccessivo ottimismo induce a comportamenti incontrollati (es.: acquisti, guida spericolata, promiscuità sessuale). Le alterazioni dell’umore e del comportamento portano ad una grave compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, con frequente necessità di ospedalizzazione.
Gli episodi di depressione maggiore, prevedono un periodo di almeno due settimane, caratterizzato da umore depresso, quasi tutto il giorno, con marcata perdita di interesse anche per le normali attività. Sono possibili significativi aumenti o diminuzioni sia dell’appetito che delle ore dedicate al sonno. La persona lamenta stanchezza, affaticabilità o agitazione, difficoltà di concentrazione, sentimenti di autosvalutazione e colpa inappropriate, talvolta con pensieri ricorrenti di morte.
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